Il Consiglio di Stato si è espresso in data 26 aprile 2017 sul Decreto del Presidente del Consiglio attuativo delle disposizioni sull’A.Pe (Anticipo pensionistico).
Il CdS, in modo puntule e ed articolato, ha rilevato molte incongruenze ed inesattezze: forse, se questo decreto fosse stato redatto dalla simpatica APE Maia, sarebbe stato senz’altro più corretto.
Ma che volete farci: anche questa è la burocrazia e la classe politica italiana che, non contente di pubblicare con ampio ritardo il decreto attuativo che, per la cronaca, doveva essere pubblicato entro il 2 marzo 2017, lo ha redatto in modo raffazzonato e, di fatto, ad avviso del CdS, inapplicabile.
E’ vero che che il Consiglio di Stato esprime un parere consultivo e che la Presidenza del Consiglio potrebbe anche pubblicare il decreto così com’è, ma provate ad immaginarvi il contenzioso che ne deriverebbe; fattispecie, per altro, già prevista dal CdS.
E così, tutti quelli che aspettavano in grazia di poter accedere al pensionamento anticipato dal 1° maggio 2017 (data fissata dalla legge di bilancio 2017) si vedono costretti ad aspettare ancora.
E’ solo il caso di ricordare che i lavoratori aventi diritto all’A.PE sociale ( disoccupati, chi assiste parenti entro il primo grado portatori di handicap grave, invalidi in misura pari a 75%, lavoratori addetti a lavorazioni usuranti) sono soggetti disagiati che aspettano in grazia di poter godere della pensione.
Ogni commento sulla sensibilità della nostra classe politica è superfluo.
Nonostante tutto….Buon 1° maggio a tutti!!!
Trovate il testo del parere del Consiglio di Stato “qui”