L’estratto conto rilasciatoci allo sportello dell’INPS ha risvegliato un antico sospetto e il successivo colloquio con l’impiegato dell’Ente ha, purtroppo, confermato la brutta notizia: un datore di lavoro di tanti anni fa ha “dimenticato” di versare in nostro favore i contributi per la pensione.
Ora, a distanza di anni, le conseguenze di questo “bricconata” sono assai drammatiche perché anni di duro lavoro si sono letteralmente “volatilizzati” ai fini pensionistici. Non solo dovremo lavorare ancora parecchio per raggiungere la pensione anticipata, ma, per di più, ci vedremo ridotto l’importo della rendita a cui pensavamo di aver diritto.
L’impiegato dell’INPS è stato molto chiaro: poiché i versamenti si riferiscono a contributi che dovevano essere versati oltre 10 anni fa e, quindi, prescritti, né l’INPS può iniziare più l’azione di recupero verso l’azienda né lo stesso datore di lavoro potrebbe, se lo volesse, sanare “ora per allora” questa scopertura.
A questo punto, il danno sembra irrimediabile, ma per fortuna c’è ancora qualche rimedio da tentare. Ecco, allora, le strade che lo sfortunato lavoratore può percorrere per evitare, in questi casi, oltre al danno anche la beffa.
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